I rimedi al problema delle zanzare dei nostri giardini
Alla ripresa della bella stagione case e giardini si popolano di molti insetti, alcuni dei quali è particolarmente fastidiosi come le zanzare. Ma attenzione, non ne esiste un solo tipo, anzi la famiglia delle zanzare è molto numerosa e conta esemplari dalle abitudine molto differenti. Anche se il termine zanzara è di uso molto comune, è bene tenere a mente che non tutte le zanzare sono uguali.
In particolare nei piccoli spazi verdi che attorniano le nostre case possono essere presenti due tipi di zanzara:
- quella comune (Culex pipiens), di colore grigiastro e che potremmo definire come la zanzara di casa nostra, dato che fino ad un ventennio fa era la regina incontrastata dei ronzii notturni;
- la zanzara proveniente dalle regioni asiatiche (Aedes albopictus), meglio conosciuta come zanzara tigre, nome che le deriva dalle particolari striature più chiare sul corpo scuro, a ricordare il noto felino, le cui femmine ci possono pungere per succhiare il sangue di cui si nutrono.
Ma proviamo a conoscere questi due ospiti indesiderati più in dettaglio alcune
Culex Pipiens
Sono le zanzare che da sempre hanno popolato le nostre zone, di dimensioni contenute, con differenti abitudini a seconda della specie e dell’area che si considera (area urbana o campagna).
Dove si trova.-
si può trovare dappertutto, da anfratti e zone molto piccoli agli spazi di dimensioni maggiori, purchè sia presente dell’acqua stagnante dove deporre le uova.
Perché è fastidiosa.-
Per procurarsi il cibo la zanzare femmina ha un apparato boccale fatto a stiletto, che infila al di sotto della nostra cute per succhiare il sangue. Per fare ciò deve rompere la cute e lo fa utilizzando delle molecole che risultano irritanti: da ciò la classica puntura di zanzara. Il maschio invece è innocuo in quanto si nutre di soluzioni zuccherine.
Effetti indesiderati.-
L’irritazione derivante a livello cutaneo è dovuta alla presenza delle molecole usate per rompere la cute e questo fastidio è tanto più accentuato quanto più si strofina la zona della puntura, in quanto queste sostanze entrano in circolo, anche se la loro azione è limitata alla zona di ingresso.
Abitudini.-
E’ in grado di compiere spostamenti anche importanti, volando a media altezza e preferibilmente nelle ore serali, con poca luce, alla ricerca di cibo.
Aedes albopictus
Il nomignolo di zanzara tigre le risulta particolarmente indicato, non solamente per la colorazione che la distingue ma anche per l’aggressività, che la rende particolarmente fastidiosa.
Dove si trova.-
Originaria delle zone asiatiche caratterizzate da un alto tasso di umidità (>60%) ed elevate temperatura (> 25?C) si è diffusa in tutte le aree del mondo in quanto ha dimostrato una grande capacità di adattarsi ad ambienti anche diversi, usando qualsiasi tipo di anfratto che presenti un velo d’acqua stagnante (tombino, fogliame, sottovaso, ecc.) per riprodursi. Ad oggi è presente in molte aree dell’Europa ed a partire dagli anni ?90 ha colonizzato tutto il nostro territorio.
Effetti indesiderati.-
è in grado di trasmettere alcuni virus e di suscitare reazioni allergiche in soggetti particolarmente sensibili, ma in linea generale la sua puntura è più fastidiosa e gli effetti (prurito, rossore e gonfiore) oltre ad essere più duraturi nel tempo possono ricomparire anche a distanza di qualche giorno, sempre in maniera localizzata.
Abitudini.-
Si può spostare volando ma senza compiere grandi spostamenti, per i quali invece sono determinanti la sua capacità di insinuarsi nei piccoli anfratti di oggetti in movimento (imballaggi, contenitori, ecc.). Non ha un ambiente particolarmente preferito, in quanto si può riparare dietro le foglie di una siepe, tra l’erba alta o anche sotto una sedia dentro casa, adattandosi molto bene ad ogni situazione. La femmina vola basso, quasi strisciando al suolo, preferendo le ore della giornata più fresche (mattino e sera), ma è attiva anche di giorno e, una volta individuata una fonte di cibo è particolarmente aggressiva, e per questo fastidiosa. Inoltre le femmine sono in grado di maturare e deporre le uova poche ore dopo un pasto e, in presenza di condizioni favorevoli di temperatura e umidità, questo permette loro di compiere numerosi cicli riproduttivi nell’arco della stagione.
Come difendersi.-
Vista la capacità di adattamento di questa zanzara a condizioni non solo differenti ma anche molto comuni (sottovaso, prato in colto, ecc.) in ambiente domestico è bene tenere a mente che la lotta può risultare più efficace se condotta su due livelli:
- lotta preventiva: è importante per eliminare le condizioni favorevoli alla presenza della zanzara attorno alle nostre abitazioni. Va infatti attuata facendo molta attenzione ad eliminare tutte le potenziali situazioni che possono risultare favorevoli alla presenza ed alla proliferazione (acqua stagnante, anfratti, piccole cavità, ecc.) e facendo una costante pulizia dei siti in cui la femmina è in grado di deporre le uova o le larve possono svilupparsi rapidamente (sottovasi, pozze d’acqua, scoli delle grondaie, tombini grigliati, oggettistica da esterni di trattenere veli d’acqua)
- lotta curativa: si mette in atto generalmente quando il problema è già presente e quindi quando le azioni preventive non sono state efficaci o sono state trascurate. A volte infatti, vista la capacità dell’insetto di colonizzare spazi molto piccoli, basta che uno dei vicini di casa non segua un comportamento virtuoso perchè anche le attenzioni degli altri siano meno efficaci, così come la presenza di tombini grigliati sulle reti pubbliche o aree verdi possono vanificare in parte i risultati. La lotta in questo caso si attua nebulizzando delle soluzioni di acqua e principio attivo, in grado di contrastare lo sviluppo larvale, così da arrestare la riproduzione e la diffusione della zanzara. Trattandosi di aree domestiche (piccole fontane, rubinetti e pozzetti interrati, tombini) è bene ricordare che è consigliato intervenire:
- usando prodotti a basso rischio per la salute umana: oltre a non richiedere particolari conoscenze per l’impiego, sono infatti comunque grado di espletare un’azione di contrasto;
- facendo ricorso a nebulizzatori in grado di miscelare in modo uniforme l’acqua ed il principio attivo e di trasformare la miscela in un numero elevato di gocce di piccolo diametro, così da poter interessare la superficie da trattare e raggiungere anche i siti più nascosti;
- evitando di disperdere la miscela nell’ambiente circostante: è infatti importante che le piccole gocce che si formano arrivino al bersaglio, localizzando il trattamento solamente alla superficie da trattare.